Mediterraneo e Europa, domani ultimo giorno per gli Incontri del Mediterraneo

La Turchia protagonista del pomeriggio mentre alle 20.30 il poeta dialettale Francesco Gabellini legge un suo testo inedito: “Il Pacifista” 

Ultimo giorno per la XVI edizione degli Incontri del Mediterraneo, l’appuntamento culturale che guarda oltre i confini e mette a fuoco cosa avviene nel resto del mondo.

Anche per il 2018 l’Associazione Michele Pulici ha scelto di scandagliare fatti, conflitti, crisi e cambiamenti che attraversano tutti i Paesi della frontiera sud del Mediterraneo.

Dopo il successo delle prime giornate​ realizzate ​quest’anno in​ stretta collaborazione con Riccione Teatro, sabato 24 marzo ​si chiude allo Spazio Tondelli, l’evento con un programma ricco di spunti di riflessione.

L’ultima giornata si apre alle 9 sempre allo Spazio Tondelli con un evento dedicato al Popolo Curdo. Gli studenti del Liceo Volta Fellini avranno infatti l’opportunità di conoscere a fondo, sia da un punto di vista storico,​ ma anche attraverso la voce di giornalisti esperti dell’argomento, quello che sta accadendo in Siria e quale ruolo ha il popolo curdo.

Migrazioni, Mediterraneo e Europa sarà invece il tema del pomeriggio che ​si apre alle 17.30 con una intervista – video a padre Alex Zanotelli.

Alle 18.30 protagonista sarà il libro “Ogni luogo è Taksim” (Rosenberg & Sellier Editore) che racconta come in Turchia le libertà fondamentali dei giornalisti vengano quotidianamente negate. A presentare il volume ci sarà il giornalista turco Murat Cinar intervistato da Stefano Rossini (giornalista di Rimini Social- NewsRimini).

Alle 20.30 il poeta riccionese Francesco Gabellini leggerà “Il Pacifista” un testo in dialetto romagnolo scritto appositamente per gli Incontri del Mediterraneo.

E alle 21 infine, l’incontro dal titolo I paesi del Mediterraneo e l’Europa: tra assenze e mire delle grandi potenze. A confrontarsi sul tema, moderati dalla giornalista Isabella Ciotti saranno Jean Leonard Touadì, politico e giornalista, Anja Palm ricercatrice dell’Istituto Affari Internazionali e il giornalista turco Murat Cinar.