Che cos’è il Mediterraneo?

Che cos’è il Mediterraneo?
di Fabio Fiori

 

Sono giorni, settimane, mesi, anni, secoli, millenni che si combatte lungo le sponde del Mediterraneo. Non a caso forse la sua storia scritta incomincia con la cronaca di una lunghissima guerra. Oggi in Siria, a Gaza e in Algeria, senza dimenticare la crisi greca. Ieri l’Egitto, la Libia e la Tunisia. Solo una decina di anni fa in Kosovo, l’ultimo dei conflitti della ex-Jugoslavia che hanno insanguinato negli anni Novanta del Novecento le rive adriatiche. L’elenco si potrebbe dettagliare e prolungare, completandosi con le infinite tragedie dei migranti che da decenni hanno trasformato il Mediterraneo in una delle più sanguinose frontiere del mondo. Ma questo mare, malgrado tutto, non è solo uno spazio di guerra.

Allora “Che cos’è il Mediterraneo?”, prendendo a prestito la domanda che si faceva mezzo secolo fa lo storico francese Fernand Braudel. Quesito apparentemente banale se ci si accontentasse dei caratteri geografici o al contrario insolubile se si volessero considerare tutte le plurimillenarie vicende culturali.

Braudel scrive che il Mediterraneo è “Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non una mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre”. Ed è proprio questa complessità, quest’eterno “accatastarsi” che fa del Mediterraneo un unicum, nel bene e purtroppo nel male. Innegabile è il suo fascino e la sua forza attrattiva, come altrettanto evidenti e drammatici sono i suoi problemi. Geopolitici e ambientali, economici ed ecologici. Rimanendo in Italia, emblematico è il caso eclatante dell’ILVA di Taranto, dove il conflitto tra diritti del lavoro e della salute, hanno mascherato e continuano a mascherare logiche predatorie, a discapito di uomini e ambiente. Il tutto in riva a un Mediterraneo lontanissimo da Bruxelles e purtroppo anche da Roma. A riguardo basta sfogliare agende e programmi elettorali per verificare la completa disattenzione a problemi e potenzialità di questo mare, del nostro mare quotidiano. .