A 10 anni dalle primavere arabe, apre la XIX edizione degli Incontri del Mediterraneo

Il 17 dicembre del 2010, il tunisino Mohamed Bouazizi, si diede fuoco in seguito ai maltrattamenti subiti da parte della polizia. In pochi giorni, all’inizio del 2011, la protesta si diffuse in tutto il Maghreb e in gran parte del mondo arabo.

La primavera araba, così chiamò le proteste il politologo Marc Lynch il 6 gennaio del 2011 all’indomani dello scoppio delle rivolte che portarono alle dimissioni dei primi ministri in Tunisia, Egitto, Libia e Yemen.

Furono settimane e mesi di grandi speranze, che portarono profonda instabilità politica in tutti i paesi coinvolti.

Qual è l’eredità di quella stagione, oggi, a più di 10 anni dagli episodi che l’hanno innescata?

Il tema sarà al centro dei primi due appuntamenti degli Incontri del Mediterraneo 2021/2022 che quest’anno tornano in presenza e si svolgeranno presso la Nuova Sala Africa, in via Gramsci 39, a Riccione, alle 20.30.

Si comincia martedì 30 novembre, alle ore 20.30 per parlare dei conflitti, delle migrazioni e della ricerca dei nuovi equilibri dieci anni dopo le proteste e le agitazioni.

La serata sarà anche l’occasione per concentrarsi sull’Egitto, uno dei paesi più importanti dell’area mediterranea, legato a doppio filo con l’Italia per le vicende di Patrick Zaky e di Giulio Regeni (e la sagoma di Patrick Zaky sarà presente su alcune poltroncine della sala, per ribadire la richiesta di libertà per lo studente dell’Università di Bologna incarcerato in una prigione del Cairo dal 7 febbraio 2020).

Ospiti della tavola rotonda saranno Laura Cappon, giornalista, collaboratrice di diverse testate e del programma “1/2 ora”, in Egitto durante la deposizione di Mohammed Morsi, Laura Silvia Battaglia, giornalista professionista freelance e documentarista, e, in collegamento, Paola Caridi, scrittrice e giornalista, da più di vent’anni esperta di Medio Oriente e Nord Africa.

Modera la serata Danilo De Biasio, giornalista e Direttore del Festival dei Diritti Umani.

Il secondo appuntamento è previsto per venerdì 17 dicembre, con la presentazione dell’inchiesta La via del ritorno, finalista della decima edizione del Premio Roberto Morrione.

I successivi appuntamenti si svolgeranno nei primi mesi del 2022 – anno del ventennale degli Incontri – sempre nell’anno nuovo torneranno i momenti con le scuole superiori.

Gli incontri sono gratuiti, l’accesso è libero con Green Pass e mascherina.

 

La locandina di questa edizione degli Incontri del Mediterraneo è un omaggio alla Bandiera del Mediterraneo, nata da un’iniziativa dello scrittore Simone Perotti, scelta attraverso un concorso di grande successo e recentemente inviata ai 30 capi di stato dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

“Questa bandiera – ha detto Simone Perotti – è il primo passo, il simbolo di pace e integrazione, di coesistenza nella diversità […] Ciò di cui, tra l’altro, l’Europa ha urgente bisogno per sopravvivere”.

Perotti ha poi raccontato il significato della bandiera.

“Le 3 strisce orizzontali simboleggiano i 3 elementi naturali: il sole è simbolo di energia e vita; l’ulivo è l’elemento in comune tra tutti gli Stati che si affacciano sul Mar Mediterraneo simbolo di longevità, pace e forza. In antichità per i Greci era un pianta sacra, per i Romani era insigne per gli uomini illustri, per gli Ebrei simbolo di giustizia e sapienza, di rigenerazione”.

 

Gli incontri del Mediterraneo, giunti quest’anno alla XIX edizione, sono organizzati dall’Associazione Michele Pulici, si tengono ininterrottamente dal 2002 con la mira di promuovere conoscenza, confronto e dialogo, sono nati in risposta allo scontro di civiltà da tanti predicato come inevitabile all’indomani dell’attentato alle Torri gemelle di New York, nel settembre del 2001.